Discussione:
Equalizzazione Pianoforte
(troppo vecchio per rispondere)
Malfy
2004-07-05 02:16:57 UTC
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Vi sottopongo questo inquietante quesito, a dir poco ancestrale... (tipo
paura del buio???) Vabeh... torno serio...

Dunque, ogni volta che creo una traccia di pianoforte, indipendentemente dal
VSTi con cui genero il suono, mi trovo in difficoltà nella sovrapposizione
di altre tracce.
Il piano gracchia molto volentieri se si alza il volume (immagino sia una
saturazione delle frequenze medio alte)
e tende a sparire sotto a chitarre e tappeti vari se lasciato in un range di
volume pari a quello degli altri strumenti.
I limiters possono ovviare un pochino ma spesso si ottiene un timbro troppo
"compresso" e la traccia, purtroppo, tende a "friggere" anche se il mix non
va in clip (questa è una cosa che mi spiego poco ma... un motivo ci
dev'essere).
Ho avuto lo stesso problema anche quando ho provato a registrare il
pianoforte "vero" che ho in casa. (esperimento abbandonato perchè avevo
problemi di fase con i microfoni, probabilmente li ho piazzati male, veniva
fuori un pastone terribile!!! Se riprovo ne uso uno solo e via...).
Insomma... piano vero o simulato, credo sia proprio il timbro in questione
ad essere difficile da gestire, se poi c'è di mezzo il sustain le cose si
complicano ulteriormente.

Ok, è ovvio che ogni mix sia diverso e che si debba agire ogni volta in
funzione delle altre tracce, però esiste un'equalizzazione preferenziale per
togliere un po' di resonance e mantenere il suono squillante come dovrebbe
essere? (oggi stavo ascoltando "bat out of hell 2" di Meat Loaf e il suono
di pianoforte in mezzo alle chitarre elettriche mi sembrava una magia...
sob!)

Ciao

Malfy
SdS
2004-07-05 18:39:56 UTC
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Post by Malfy
Dunque, ogni volta che creo una traccia di pianoforte, indipendentemente dal
VSTi con cui genero il suono
ehmmm ma gia' questa premessa non mi suona molto bene... voglio dire, credo
che ci sia un abisso tra il suono del SuperQuartet, quello di una tastiera
Roland, quello di TheGrand e quello di un piano elettrico Kurzweil.
Forse dovresti essere un po' piu' specifico, posta cosi' e' una domanda alla
quale e' quasi impossibile rispondere....
A=MidiMan
2004-07-05 21:57:33 UTC
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Post by Malfy
Ok, è ovvio che ogni mix sia diverso e che si debba agire ogni volta in
funzione delle altre tracce, però esiste un'equalizzazione preferenziale per
togliere un po' di resonance e mantenere il suono squillante come dovrebbe
essere? (oggi stavo ascoltando "bat out of hell 2" di Meat Loaf e il suono
di pianoforte in mezzo alle chitarre elettriche mi sembrava una magia...
Wow... sintetizzato il tuo post... mi sono sentito in un film
horror-fantascientifico :-)))
Pensi che sia SOLO un problema di equalizzazione? Temo di no...
La cosiddetta "ingegneria sonora" (tranquillo non c'è bisogno di laurea!)
non si risolve con qualche "dritta" ed un po' di equalizzazione.
Lo ammetto... per scaricare la tensione... mi ascolto anch'io un bel Meat
Loaf d'annata (prediligo però il PRIMO "Bat out of hell") e il grassone,
nello specifico, è un esempio "tipico" dello stile di mixaggio
all'Americana.
Timbri scelti in modo MOLTO oculato... chitarre distorte molto "medie"...
pianoforti per niente "americani" molto squillanti... voce sua molto
"appiattita" intorno ai 6/8.000 Hz... voci delle coriste quasi in
"controfase" oltre i 10/12.000.
Il tutto "incazzato" da cassa e basso... padroni delle frequenze inferiori.

Ma il tutto NON è solo ottenibile via equalizzatore.
Il pianoforte è QUASI monofonico... sparato per suonare al centro
Le chitarre distorte sono "spalmate" stereofonicamente ed almeno a 2 db di
volume inferiore.
La voce del POLPETTONE (meat loaf!) è al centro... in contrasto con il piano
squillante
La voce delle "polpettine" (le coriste dell'epoca non erano malvagie!) erano
"spalmate" sulle chitarre (tgliate sulle medie)
Ho un paio di BOOTLEG (di cui uno... edizione limitata per le forze USA in
basi NATO)... e dal vivo... ti cascano le "polpette"... un bel mix impastato
e del tutto diverso dal disco in studio... nonostante la sublime
registrazione.

La realizzazione di un BUON mix... dove lo strumento che vuoi che
"emerga"... lo FA... non è frutto di un semplice processo di equalizzazione.
In primis... bisogna farsi un discreto ORECCHIO alle differenti timbriche...
per esempio il mitizzato "The Grand" (ed i fratellini basati su wavetables
Bosendorfer e Steinway) è pressochè inutilizzabile al di fuori di esecuzioni
"classiche"... perchè se hai una cassa che picchia od un basso che pompa...
ti perdi il 99% delle vibrazioni dell'anima (la cassa) di questi pianoforte.
Poi... bisogna "crearsi" un'idea (sceneggiatura) dell'effetto sonoro che si
vuole ottenere... e definire gli "strumenti" con cui ottenere il
risultato... Spesso basta un semplice "riallineamento" dei panpot... tavolta
aiuta mixare tracce stereo con tracce mono... eccetera... eccetera...
Terzo... conoscere esattamente l'azione dei singoli "effetti"... talvolta...
un leggerissimo PHASER o un obsoleto riverbero a molla... possono dare
quell'effetto "sparato" che tanto apprezzi nel piano di Meat Loaf.

Vabbè... mi fermo... sto diventando logorroico... ed ammetto di essere un
"maniaco" dell'analisi creativa (??) delle registrazioni!
Ciao
A=MM
Malfy
2004-07-06 00:41:00 UTC
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Post by A=MidiMan
Wow... sintetizzato il tuo post... mi sono sentito in un film
horror-fantascientifico :-)))
Pensi che sia SOLO un problema di equalizzazione? Temo di no...
La cosiddetta "ingegneria sonora" (tranquillo non c'è bisogno di laurea!)
Ci volesse anche la laurea... mi mancano 4 esami :)) Non mi spavento. In
ogni caso... Lo so che la faccio sempre un po' facile, ma proprio perchè so
che non esiste una soluzione assoluta mi mantengo sul generico... A mio
avviso è meglio cercare qualche dritta piuttosto che chiedere consigli su
singoli problemi molto specifici.
Post by A=MidiMan
Vabbè... mi fermo... sto diventando logorroico... ed ammetto di essere un
"maniaco" dell'analisi creativa (??) delle registrazioni!
Ciao
A=MM
Più che maniaco noto che "senti" molte cose che io non sento, il mixaggio
per me è una cosa abbastanza nuova, uso il PC per fare musica da poco tempo
e molti trucchi sono ancora sconosciuti. Tranquillo, per conto mio il tuo
essere logorroico è pieno di indicazioni utili.
Non ho mai pensato di applicare un phaser, nei moduli hardware l'effetto
principe per il piano è il chorus, sempre di rotatori si tratta ma le
sfumature sono infinite. é già un punto di partenza per fare esperimenti,
molto di recente ho notato anche quantà profondità si riesce a dare alle
tracce applicando dei buoni riverberi.

Non mi sogno di leggere che esista un solo metodo infallibile, e mi rendo
conto che il "pastone" si eviti mescolando accuratamente i timbri di tutti
gli altri strumenti, però così come è noto che "in generale" sia bene
tagliare la voce al di sotto di certe frequenze, mi chiedevo se esistesse
una curva preferenziale per il pianoforte... una specie di "tendenza" da
seguire ben sapendo che poi a seconda dell'insieme di suoni bisognerà
comunque lavorarci su.

Ultima cosa, così rispondo anche ad SdS; si è vero, ci sono mille tipi di
pianoforte, ho sottointeso i miei "gusti personali". Io uso principalmente
The Grand, lo Steinway della GPO e il Natural Grand Piano di Hypersonic.
Sono tutti timbri piuttosto "corposi", non apprezzo i pianoforti troppo
metallici.

Ciao!

Malfy
ludwig851
2004-07-06 11:47:25 UTC
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[cut]
Post by Malfy
Più che maniaco noto che "senti" molte cose che io non sento, il mixaggio
per me è una cosa abbastanza nuova, uso il PC per fare musica da poco tempo
e molti trucchi sono ancora sconosciuti.
Qui mi inserisco anche io. Lurkando quasi quotidianamente posso salvarmi i
messaggi che ritengo più utili. Però i problemi li ho sempre avuti in questo
campo, cioè nella definizione del suono tramite EQ, compressori e cose
simili. Ossia: anche cercando di mettere in pratica i consigli laddove ci
sono numeri (del tipo "tagliare le freq al di sotto di x hz" ecc.) non
riesco a capacitarmi in toto delle differenze - faccio prove (neanche tante
purtroppo - il tempo a disposizione è quello che è) ma non riesco a saltarci
fuori. Il mio problema è peraltro molto semplice: batteria, contrabbasso e
pianoforte. Uso il "Jazz Trio" di Groove Agent, "Boesendorfer 290" della
EastWest e un basso che era in dotazione con Halion SE. Registro la parte di
basso per ultima e quando riascolto c'è sempre un pastone inaudito...
Fino adesso i risultati migliori li ho ottenuti panpottando il basso da una
parte: in questo modo, essendo spaziato diversamente rispetto alla batteria
e al pianoforte, incide meno sull'impasto sonoro finale. Il problema però
ritorna nel momento in cui aggiungo il reverb di Cubase SE: il pastone
ritorna. Cerco di equalizzare ma non ottengo risultati per me decenti... E
dunque: che fare? Non so esattamente come funzionino compressori e limiter:
forse sono utili in questo caso?


[cut]
Post by Malfy
Non mi sogno di leggere che esista un solo metodo infallibile, e mi rendo
conto che il "pastone" si eviti mescolando accuratamente i timbri di tutti
gli altri strumenti, però così come è noto che "in generale" sia bene
tagliare la voce al di sotto di certe frequenze, mi chiedevo se esistesse
una curva preferenziale per il pianoforte... una specie di "tendenza" da
seguire ben sapendo che poi a seconda dell'insieme di suoni bisognerà
comunque lavorarci su.
Ultima cosa, così rispondo anche ad SdS; si è vero, ci sono mille tipi di
pianoforte, ho sottointeso i miei "gusti personali". Io uso principalmente
The Grand, lo Steinway della GPO e il Natural Grand Piano di Hypersonic.
Sono tutti timbri piuttosto "corposi", non apprezzo i pianoforti troppo
metallici.
Pensa che accade se il pianoforte è troppo metallico! Magari è pure peggio.
Post by Malfy
Ciao!
Malfy
Saludos,

Mario
A=MidiMan
2004-07-06 16:59:59 UTC
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Post by ludwig851
Il mio problema è peraltro molto semplice: batteria, contrabbasso e
pianoforte. Uso il "Jazz Trio" di Groove Agent, "Boesendorfer 290" della
EastWest e un basso che era in dotazione con Halion SE. Registro la parte di
basso per ultima e quando riascolto c'è sempre un pastone inaudito...
Cerco di essere non solamente "distruttivo" (come potrebbe sembrare)???
:-)))
Ragioniamo sul tuo esempio... REALE.
IMHO il timbro di pianoforte che usi NON è adatto per esecuzioni "moderne".
E' un pianoforte acustico decisamente ottimo per brani "classici" ed ha una
timbrica tipica per "quel" genere musicale.
Il Bosendorfer, come lo Steinway e la maggior parte dei "gran coda da
concerto" ha una tonalità dominante sulle ottave centrali e solo le ottave
estreme sono vibranti (basse) o squillanti (acute).

Le timbriche Jazz del Groove Agent sono molto buone... ma le timbriche jazz
non sono mai molto "presenti" negli estremi dello spettro sonoro.

Il basso (spero acustico) non lo conosco... ^__^

Veniamo a "come faccio io" (che non ha presunzione di "verbo"... ma non
esistendo una verità assoluta... ^__^)
Io cerco di seguire alcune piccole "regole":
In primis... MAI esagerare in quantità (numero di effetti) e qualità
(intervento) con l'effettistica.
Secondo... fare una scelta coerente "a priori". Per esempio se si usa il
riverbero su di una traccia (es. il pianoforte) è meglio NON usare più il
riverbero sul mix complessivo. Ovvero... far passare DUE volte (da solo e
nel mix) uno strumento attraverso lo stesso tipo di effetto... ne peggiora
drasticamente la qualità sonora e lo rende "innaturale".
Terzo... cercare di rispettare il più possibile la "posizione ideale" dello
strumento sul palco. Questa "posizione" NON è arbitraria o decisa da un
equipe di matti... ma è scientificamente supportata sia da come si
diffondono le onde sonore (bassi = omnidirezionali... acuti = direzionali)
sia dalla composizione (per fascia di frequenza) delle differenti timbriche.
Il basso, per esempio, NON dovrebbe mai essere "panpottato" oltre il 10%
rispetto al centro. Aumentando tale posizione... si rischia di caricare un
canale di vibrazioni basse "corte" (vicine) e di avere nell'altro solo onde
"lunghe" (lontane) che facilmente possono contribuire a creare battimenti
"impastanti".
Quarto... Lavorare sempre e comunque con tracce audio SINGOLE (si usano più
supporti... ma costano anche poco).

Se ragioniamo per "tipologia" di effetto... io uso pochissimo
l'equalizzatore sui timbri SINGOLI... mentre sui MIX lo uso in modo
piuttosto "dinamico" (benedetta automazione!) per evidenziare, in
determinati passaggi, uno o più timbri specifici.
Non utilizzo eq.grafici ma solo parametrici e... spesso... passo più tempo a
settarne i parametri che non ad arrangiare il brano.
Riverbero... MAI usato un preset "standard"... solitamente sono ambienti
molto di "effetto" (karaoke?) ma di scarso utilità reale. Molto raramente
riverbero il MIX... perchè solitamente la batteria è sollevata da terra... e
quindi ha suoni meno "riverberati" degli altri strumenti. Preferisco
riverberare le singole tracce... coerentemente con lo strumento ed il genere
musicale (un solido "warm room" può aumentare la presenza di un synth o di
una chitarra distorta... ma farà sembrare persa in un salone una chitarra
acustica).
Compressori? Cerco di starne alla larga e di usarli con estrema parsimonia.
Limiter? Se le tracce sono correttamente registrate e mixate... non sono
strettamente necessari.

L'argomento, in effetti, è più adatto ad un'enciclopedia in 3 DVD e 14
volumi... piuttosto che ad un NG... dove si cerca di evitare la logorrea
:-)))
Ciao
A=MM
Bosone
2004-07-07 08:19:02 UTC
Permalink
Post by A=MidiMan
Quarto... Lavorare sempre e comunque con tracce audio SINGOLE (si usano più
supporti... ma costano anche poco).
scusa ma questa frase non la capisco... in che senso "tracce audio
singole"? su un sequencer è ovvio che non registri già il mix globale
ma hai tutti gli strumenti separati...
o forse intendi tracce singole di ogni pezzo della batteria? (cassa,
rull... etc)? (in questo caso io mando l'uscita del campionatore in
canali diversi del mixer - cassa, rull, tom, hat, piatti)
Post by A=MidiMan
Se ragioniamo per "tipologia" di effetto... io uso pochissimo
l'equalizzatore sui timbri SINGOLI... mentre sui MIX lo uso in modo
piuttosto "dinamico" (benedetta automazione!) per evidenziare, in
determinati passaggi, uno o più timbri specifici.
automatizzi l'eq del mix generale? perchè non quella del singolo
strumento, più controllabile? la tua frase mi sembra avere una
contraddizione interna...




********************
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************
A=MidiMan
2004-07-07 09:59:14 UTC
Permalink
Post by Bosone
scusa ma questa frase non la capisco... in che senso "tracce audio
singole"? su un sequencer è ovvio che non registri già il mix globale
ma hai tutti gli strumenti separati...
Sorry... poichè conosco parecchie persone che PRIMA fanno il rendering
(stereo) del loro mix... e POI pretendono di lavorarci sopra di "effetti"...
ho preferito specificare.
Post by Bosone
automatizzi l'eq del mix generale? perchè non quella del singolo
strumento, più controllabile? la tua frase mi sembra avere una
contraddizione interna...
Perchè non sempre l'eq. del singolo strumento mantiene lo stesso risultato
all'interno del mix.
Lavorando di parametrico e con campane molto strette... mantengo il
bilanciamento fra i timbri all'interno della campana.
Ciao
A=MM
Ray
2004-07-07 13:42:43 UTC
Permalink
Ti darei qualche dritta semplice che nelle mie registrazioni ha aiutato:
Registra il piano in una traccia stereo, evita di alterare il suono con
interventi pesanti di eq;
Usa pochissima compressione, che sul piano snatura molto;
Per il fatto di sovrapposizioni di sonorità non accanirti sul piano, ma
piuttosto guarda gli altri strumenti, in primis le chitarre: tante volte
basta tagliare delle frequenze su quelle che tutte le altre tracce
resuscitano dal nulla guadagnando fin troppa presenza, in particolare sulle
chitarre elettriche più pese taglia un pò di bassi e medio-bassi, non
preoccuparti se perdono il suono "duro" che avevano, devi pensare in
funzione del mix, non impegnarti troppo a lasciarle come sono.
Vedrai che anche il basso si sentirà più definito e presente, l'intero pezzo
guadagnerà in brillantezza, magari sulle prime non sembrerà il sound che ti
aspettavi, ma se fai un break e riposi le orecchie, quando torni sul pezzo
scoprirai che ha guadagnato ed assomiglia al mix che trovi sui cd.
Quanto ho scritto magari non è corretto in assoluto ma sui miei lavori dà
parecchi frutti.

Ciao!
RAY
Post by Malfy
Vi sottopongo questo inquietante quesito, a dir poco ancestrale... (tipo
paura del buio???) Vabeh... torno serio...
Dunque, ogni volta che creo una traccia di pianoforte, indipendentemente dal
VSTi con cui genero il suono, mi trovo in difficoltà nella sovrapposizione
di altre tracce.
Il piano gracchia molto volentieri se si alza il volume (immagino sia una
saturazione delle frequenze medio alte)
e tende a sparire sotto a chitarre e tappeti vari se lasciato in un range di
volume pari a quello degli altri strumenti.
I limiters possono ovviare un pochino ma spesso si ottiene un timbro troppo
"compresso" e la traccia, purtroppo, tende a "friggere" anche se il mix non
va in clip (questa è una cosa che mi spiego poco ma... un motivo ci
dev'essere).
Ho avuto lo stesso problema anche quando ho provato a registrare il
pianoforte "vero" che ho in casa. (esperimento abbandonato perchè avevo
problemi di fase con i microfoni, probabilmente li ho piazzati male, veniva
fuori un pastone terribile!!! Se riprovo ne uso uno solo e via...).
Insomma... piano vero o simulato, credo sia proprio il timbro in questione
ad essere difficile da gestire, se poi c'è di mezzo il sustain le cose si
complicano ulteriormente.
Ok, è ovvio che ogni mix sia diverso e che si debba agire ogni volta in
funzione delle altre tracce, però esiste un'equalizzazione preferenziale per
togliere un po' di resonance e mantenere il suono squillante come dovrebbe
essere? (oggi stavo ascoltando "bat out of hell 2" di Meat Loaf e il suono
di pianoforte in mezzo alle chitarre elettriche mi sembrava una magia...
sob!)
Ciao
Malfy
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